Territorio

Montepagano

Montepagano è arroccata sul cocuzzolo di una collina che si eleva a 286 metri sul livello del mare nel cuore del territorio comunale di Roseto. È un castello medievale racchiuso entro le mura ed ha avuto, nel corso dei secoli, tre porte: Porta di Borea, Porta Santa Caterina e Porta da Piedi. Il paese ha origini lontane nel tempo.

Lo storico teramano Nicola Palma suppone che il nostro ‘monte’ ricavò il nome da Pagano, nipote e successore di Pietro Ardingo, “major omnibus Aprutiensis Comitatus o da alcun suo antenato di cui si fosse in lui ricreato il nome”. Cristoforo Scanello, detto ‘il cieco da Forlì’, invece asserisce che Monte Pagano fu “edificato dai Saraceni, ouero Pagani, che condusse il crudel Barbarossa nemico di Santa Chiesa”. Una fantasiosa origine di sapore orientale di Montepagano la inventò Michele Aiola in un racconto per i lettori del giornale Il Mattino di Napoli, racconto che poi concorse al premio giornalistico “Roseto” dell’estate 1959.

Raccontò l’Airola che in tempi lontani un sultano, durante la navigazione della flotta ottomana alla volta di Venezia, impensierito da un grave malessere che aveva colpito le sue sette figlie, le sbarcò in una lieve insenatura a settentrione del Vomano, assieme alle loro ancelle preferite. Le fanciulle, appena a terra, guarirono quasi d’incanto e, messesi in cammino per sette diverse vie si ritrovarono sul monte. Col tempo le figlie del sultano e le ancelle familiarizzarono con i pastori e i bifolchi del luogo, s’innamorarono e si sposarono, dando origine a una colonia pagana.

La versione più attendibile circa l’origine di Montepagano resta quella del Palma, l’unico storico abruzzese che si è largamente soffermato sulle vicende, sia pure ecclesiastiche, dell’antico borgo che nel corso dei secoli ha avuto ventotto chiese, delle quali, però, restano in piedi la chiesa della Santissima Annunziata, costruita all’inizio del XVII secolo in seguito ai miracoli di Maria Santissima; la chiesa di Santa Maria della Misericordia, alle spalle dell’Annunziata, detta pure di Sant’Anna; l’oratorio di San Liberatore, il Santo che liberò il castello dall’assalto dei turchi; la chiesa di San Rocco, fuori le mura, costruita nel 1527 in tempore pestis. Resta pure la torre o campanile della scomparsa chiesa di Sant’Antimo, che la tradizione attribuisce al Papa Sisto V, il quale nelle sue memorie ricorda che nel 1541, quando non aveva ancora cantato messa, aveva predicato a Monte Pagano.

Fonte: visitroseto.it